Fondazione Marconi
Arte moderna e contemporanea
via Tadino 15, 20124 Milano
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Man Ray
Indestructible Object
1923-1964
Metronomo con fotografia
40 esemplari
22 x 11 x 11 cm
Edizione MAT
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Man Ray
Cadeau
1921-1974
Ferro da stiro con chiodi
17 x 10 x 10,5 cm
Edizione del 1974 di 300 esemplari da I a CCC autorizzata da Man Ray
e accompagnata da certificato di autenticità con il monogramma di Man Ray
 
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Man Ray
Indicateur
1952-1962
Cerchio e squadre di metallo - 25 esemplari
30 x 12 cm
Edizione Tosi
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Man Ray
Optic Topic
1974
Maschera in argento dorato su tavola di legno - 100 esemplari
37 x 28,5 x 7,5 cm
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Man Ray
Compass
1920-1976
Tecnica mista - 110 esemplari
49 x 34 cm
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Enrico Baj
Catherine Henriette de Balzac d'Etrague Marquise de Verneuil
1978
Conchiglie su damasco - 100 esempalri
80 x 70 cm
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Enrico Baj
Catherine de Vivonne Marquise de la Brosse
1972
Multiplo ricamato in seta su damasco - 80 esemplari
85 x 85 x 7,5 cm + X
Edizione Bini, Milano
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Enrico Baj
Horatius Nelson duke of Bronte
1972
Conchiglie, medaglie e bussole su seta - 80 esemplari
80 x 70 cm
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Arnaldo Pomodoro
Disco
1984
Multiplo bifacciale in bronzo dorato - 95esemplari
17 x 13,8 x 13,8 cm; diametro 15 cm
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Arnaldo Pomodoro
Senza titolo
1977
Multiplo in bronzo dorato - 50 esemplari
15,5 x 15,5 x 6 cm (base 11 x 11 x 2,5 cm)
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Richard Hamilton
Guggenheim
1970
Bassorilievo in materiale acrilico - 750 esemplari
60 x 60 x 10 cm
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Richard Hamilton
Guggenheim
1970
Bassorilievo in materiale acrilico - 750 esemplari
60 x 60 x 10 cm
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Michelangelo Pistoletto
La Venere
1973
Serigrafia su acciaio - 60 esemplari
120 x 150 cm
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Louise Nevelson
Night Blossom
1973
Multiplo in legno - 100 esemplari
33,5 x 29,5 x 6 cm
Edizione Studio Marconi
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Louise Nevelson
Winter Chord
1975
Multiplo in legno - 100 esemplari
37 x 24 x 3,5 cm
Edizione Studio Marconi
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Christo
Rosa impacchettata
1968
Multiplo - 100 esempari
55,5 x 6 x 12 cm
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Joe Tilson
Secret
2003
38 x 36 x 5 cm
75 esemplari
Edizioni Berardinelli
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Joe Tilson
Persephone
1992
Multiplo in legno e maiolica dipinta - 20 esemplari
52 x 52 cm
Edizione Cooperativa Ceramica di Imola
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Poema scritto a 4 mani e illustrato da Mimmo Paladino e Nanni Balestrini
20 tavole tecnica mista 60 x 80 cm + 6 stampate 60 x 40 cm cad. firmate e numerate + colophon firmato
75 esemplari + XXX di proprietà degli artisti + 15 H.C.
edizioni Berardinelli, Verona
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Mimmo Rotella
Senza titolo
s.d.
Serigrafia su bronzo - XX esemplari
35 x 23 cm
(fronte)
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Mimmo Rotella
Senza titolo
s.d.
Serigrafia su bronzo - XX esemplari
35 x 23 cm
(retro)
Multipli d'artista

Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea

Via Tadino 15, 20124 Milano

T. 02 29419232 - F. 02 29417278

info@fondazionemarconi.org

www.fondazionemarconi.org

Inaugurazione: 29 novembre 2012 ore 18

Dal 30 novembre 2012 al 5 gennaio 2013

Da martedì a sabato: ore 10-13 e 15-19

Ingresso gratuito

Ufficio stampa: Cristina Pariset - tel. 02-4812584 - fax 02 4812486

Cell. 348-5109589 cristina.pariset@libero.it

SCARICA IMMAGINI: fileshare.fondazionemarconi.org/public/multipli.zip

 

Creare forme d’arte è divino,

 riprodurle è umano.

Man Ray

 

 

Multipli d’artista

Inaugurazione: 29 novembre dalle 18

 

 

Giovedì 29 novembre la Fondazione Marconi ha il piacere di ospitare nei suoi spazi lo Studio Marconi ’65 con la mostra Multipli d’artista.

 

Giorgio Marconi racconta di essersi occupato di edizioni d’artista fin dall’inizio della sua attività, a metà degli anni Sessanta. Quelli sono gli anni della Pop Art quando il concetto di unicità dell’opera d’arte, già messo in discussione precedentemente da Duchamp, Man Ray e i dadaisti, viene superato. Gli artisti cominciano quindi a creare diverse edizioni moltiplicate per un crescente interesse verso questo nuovo modo di fare arte, sia a livello culturale che commerciale: si cerca di ampliare il pubblico dei collezionisti moltiplicando l’oggetto e, di conseguenza, riducendone il prezzo.

Le edizioni diventano allora una componente importante dell'espressione artistica perché permettono numerose possibilità di sperimentazione di materiali e l’invenzione di inedite soluzioni formali, ma soprattutto favoriscono una maggior diffusione delle idee, in anni in cui il bisogno di comunicare è molto forte.

La mostra, allestita nei due spazi di via Tadino, alla Fondazione Marconi e allo Studio Marconi ’65, documenta la trasformazione dello status dell’opera d’arte da oggetto unico a molteplice attraverso multipli di artisti che hanno lavorato con lo Studio Marconi. Sono esposte, tra le altre, le Cravatte (1967) realizzate in celluloide da Enrico Baj, nei cui multipli emerge ancora più forte il suo interesse artigiano nei confronti della materia, i suoi personaggi in plastica, la Maternità (1974) in meccano e L’uovo di Saffo (1999) una scatola di legno contenente un uovo di struzzo modificato e cinque frammenti poetici di Saffo liberamente trascritti da Alda Merini. Poi diversi multipli in legno di Mario Ceroli e Joe Tilson, i casellari e la Boite à malice (1980) di Lucio Del Pezzo, edizioni di Richard Hamilton come Guggenheim (1970), Cage (1972) di Bruno Di Bello, Sistema (1976) di Gianfranco Pardi, multipli in bronzo e in acciaio di Arnaldo Pomodoro. Ed ancora Louise Nevelson, a proposito della quale Giorgio Marconi racconta di essere stato lui a convincere l’artista americana a realizzare dei multipli perché lei non era d’accordo (aveva paura del prezzo basso) ma nel 1973 realizzarono Night Blossom e due anni dopo Winter Chord entrambi tirati in 100 esemplari ed esposti in mostra.

Poi la rosa impacchetata (1968) di Christo, multipli di Alik Cavaliere, di Hsiao Chin, i Papaveri (1988) di Gilardi, alcune serigrafie di Pistoletto, il multiplo in bronzo Passaggi segreti di Giuseppe Maraniello e il poema scritto a quattro mani e illustrato da Mimmo Paladino e Nanni Balestrini, contenuto in una valigia.

Per Man Ray “un’opera unica nasce da un desiderio, tutte le riproduzioni di un’originale invece da una necessità”. Infatti fu la forte richiesta di mercato e soprattutto la non reperibilità pratica delle sue opere a spingere l’artista a realizzare copie dei suoi oggetti unici: in mostra Indestructible Object e Indicateur, quegli oggetti che come scrisse l’artista stesso: “erano pensati per divertire, disorientare, infastidire, o far riflettere, e non per destare ammirazione”.

Dice Giorgio Marconi: “in questo momento di crisi economica il multiplo per il suo prezzo accessibile favorisce il collezionismo, senza spaventarlo come i prezzi milionari degli artisti dell’alta finanza. Quindi un’arte di qualità e accessibile”.