Fondazione Marconi
Arte moderna e contemporanea
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C'era una volta, 1963, Dècollage su tela, 105 x 100 cm, MAMAC, Nizza, 1999
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Growing popularity of park, 1989, Sovrapittura su décollage su lamiera, 150 x 150 cm, MAMAC, Nizza, 1999
MARCA, Catanzaro, 2008
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Viva America, 1963, Décollage su tela, 85x89 cm, Royal Academy of Arts, Londra, 1991
Ludwig Museum, Colonia, 1992
Musée des Beaux-Arts, Montréal. 1992
MAMAC, Nizza, 1999
Scuderie del Quirinale, Roma, 2007
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Le cachet, 1960, Décollage, 88x81 cm, Galleria Civica, Modena, 2005
Palazzo Strozzi, Firenze, 2006
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Come un arazzo, 1956, Retro d'affiche, 79x131 cm, MAMAC, Nizza, 1999
GAM, Torino, 2007
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Scotch Brand, 1960, Décollage su carta, 146x114 cm, Centre Pompidou, Parigi, 1990
Royal Academy of Arts, Londra, 1991
Ludwig Museum, Colonia, 1992
Reina Sofia, Madrid, 1992
Musée des Beaux-Arts de Montréal. 1992
MAMAC, Nizza, 1999
Galleria Civica, Modena, 2005
Galeries Nationales du Grand Palais, Parigi, 2007
Sprengel Museum, Hannover, 2007
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Espansione piacevole, 1958, Dècollage su tela, 44 x 38 cm, MAMAC, Nizza, 1999
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The brandy of Napoleon, 1972, Artypo su plexiglass, 97x62 cm, Palazzo Grassi, Venezia, 2008
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La lezione di anatomia, 1987, Sovrapittura su dècollage su lamiera, MAMAC, Nizza, 1999
MARCA, Catanzaro, 2008
PAC, Milano, 2008
Gli ABITANTI del MUSEO n.3: Mimmo Rotella.
Opere 1949-1989
Il terzo appuntamento del nuovo ciclo di mostre, Gli Abitanti del Museo, sarà dedicato ad un gruppo di opere di Mimmo Rotella, dal 1949 al 1989, spaziando dai primi collages ai décollages e retro d'affiches, ai successivi lavori di Mec Art, fino ai blanks e alle sovrapitture. Le opere che saranno esposte in quest'occasione hanno in passato già rappresentato i vari aspetti del lavoro di Mimmo Rotella in retrospettive e mostre pubbliche collettive dedicate alla Pop Art e al Nouveau Réalisme, in Italia e all'estero. Al secondo piano della Fondazione Marconi saranno esposte una decina di opere dal 1949 fino al 1970, tra cui il collage Eclisse gialla del 1949, i retro d'affiches Come un arazzo del 1956 e Argentina del '57; i décollages Un poco in su del 1954, Espansione piacevole, 1958, Le cachet, 1960, Scotch Brand del 1960 e Viva America del 1963; gli artypo su plexiglass The brandy of Napoleon e Natura Morta del 1972, e su tela emulsionata Les deux amies del 1966. Agli inizi degli anni '50 Rotella abbandona la pittura da cavalletto e si dedica al collage; nel '52 seguono i décollages, manifesti pubblicitari strappati dai muri della città, per giungere poi ai retro d'affiches, che prevedono l'utilizzo del retro dei manifesti dando origine ad opere anche non figurative. Verso la prima metà degli anni '60 Rotella diviene poi, uno dei primi innovatori della neonata Arte Meccanica e realizza i suoi primi artypo, stampe scelte e riprodotte liberamente sulla tela o su plexiglass, attraverso l'uso di procedimenti tipografici. Al primo piano della Fondazione saranno esposti, oltre al collage Eclisse gialla del 1949, l'acrilico su tela Outlaw Jane Russel del 1970, Slayground del 1973 e un blank di grandi dimensioni (Senza titolo, 1981, cm 300x600), esposto nel 1981 per la prima volta presso lo Studio Marconi, in occasione della presentazione delle prime coperture realizzate dall'artista (manifesti pubblicitari ricoperti da uno o più fogli monocromi per annullare la comunicazione). L'introduzione dell'intervento pittorico dell'artista su manifesti integri o precedentemente lacerati, dà origine alle sovrapitture su lamiera degli anni '80, di cui saranno in mostra le opere La lezione di anatomia e Djerba del 1987 e Growing popularity of park del 1989.

La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Rotella, sarà accompagnata dal terzo Quaderno della Fondazione Marconi, che riprende l'idea dei giornalini dello Studio Marconi degli anni '70 ed è volto all'analisi delle opere esposte in mostra con una rilettura in base ad alcuni scritti e documenti dell'epoca del fondatore del Nouveau Réalisme, Pierre Restany e di Mimmo Rotella, assieme ad alcuni saggi di Leonardo Sinisgalli, Cesare Vivaldi, Tommaso Trini, Sam Hunter, Achille Bonito Oliva e Lucy R. Lippard e, a tre testi critici più recenti di Germano Celant, Walter Guadagnini e Renato Barilli.